Il linguaggio degli alberi

Finalmente un venerdì di scuola con un bel sole splendente. Si va a lavorare nell’orto. Le patate aspettano da tanto di essere raccolte. Sono poche, ma belle grosse.

Adesso è ora di mettere l’orto a riposo. Le piante morte vengono estirpate, i sostegni divelti e accantonati per il prossimo anno.


Decidiamo di svuotare e pulire la compostiera, perché dentro il materiale è molto bagnato e forma una massa compatta e poco areata. È un lavoraccio, perché il materiale è maleodorante. Ma una volta distribuito sul terreno si ossigenerà e continuerà a decomporsi in modo corretto.


In ultimo, andiamo a salutare i nostri alberi, quelli che abbiamo piantumato in primavera.

Aiuto! I due pruni, ingannati dal tempo tiepido di questi ultimi giorni, stanno aprendo le gemme!

Attenti alberelli, tenete le foglie in tasca, perché presto arriverà il freddo a gelarle e sarete costretti a rifare il lavoro daccapo!

I bambini fanno le loro raccomandazioni, ma gli alberelli avranno capito?
Qual è il linguaggio per comunicare con gli alberi?


Ma i nostri non sono bambini qualunque: sono Giovani Guardiani Verdi.

Una delle grandi non esita, e comincia a cantilenare in quello che dice essere il linguaggio degli alberi: Ta-ta-ta-tà, ta-ta-ta-tà, tà! Tà!

Il discorso convince, perché adesso sono in quattro e poi in cinque a disporsi in circolo attorno all’alberello e a recitare: Ta-ta-ta-tà, ta-ta-ta-tà, tà! Tà!

In modo del tutto spontaneo, tutti si uniscono al coro: ascolta!

Si fa il giro del giardino, ripetendo i loro consigli a ciascun alberello.

Speriamo che abbiano capito.


Si avvicina l’inverno, buona nanna, alberelli!


Pubblicato l'8 novembre 2024