Chi semina, raccoglie
Comincia il lavoro stagionale nell’orto didattico della nostra scuola
Negli anni scorsi, abbiamo visto che il momento del trapianto delle piantine cresciute nei nostri semenzai è un momento ad alto rischio di insuccesso, perché se si lasciano manipolare ai bambini, è difficile che l’operazione si possa svolgere con la delicatezza necessaria.
Quest’anno vogliamo sperimentare una nuova tecnica. Abbiamo realizzato i semenzai riciclando i contenitori delle uova, in carta. Oggi, 7 marzo, i bambini hanno effettuato alcune semine.
Quando cresceranno le piantine, interreremo i vasetti, in modo da non creare shock alle radici.
Gli anni scorsi abbiamo compensato la difficoltà dei trapianti aggiungendo alle aiuole del nostro orto, in stagione più avanzata, piantine di vivaio già ben sviluppate.
In ogni caso, le semine hanno valenza didattica. Vedere germogliare i semi è una scoperta entusiasmante per i bambini!
Pubblicato l'8 marzo 2025
Gatto bianco e gatto nero
Gatto bianco e gatto nero si incontrano e fanno amicizia.
Di giorno rincorrono le lucertole e spaventano gli uccellini. Sul far della sera si accoccolano vicini vicini e se la raccontano.
Gatto bianco: - Adesso che il sole tramonta, le luci delle finestre si accendono, le persone tornano a casa e le stanze risuonano. È così che piace a me, tutto acceso, tutto attivo. Tutti insieme, eccitati e vispi. Viva le case sfolgoranti nella notte. Non mi piace il buio!
Gatto nero: - Adesso che il sole tramonta, le luci delle finestre si accendono, le persone tornano a casa e le stanze risuonano. Io mi riparo in un cantuccio, non mi piace la confusione. Tutti che parlano, nessuno che ascolta. Tutti gli occhi allo schermo, nessuno attento a chi è attorno. Aspetto il buio per cercare il contatto.
Gatto bianco: - Oh, gatto nero! Ma come fai a dire così? Al buio non vedi i colori, non vedi la ciotola dei croccantini…
Gatto nero: - Gatto bianco, amico mio: i miei baffi esplorano il buio, il profumo dei croccantini è una promessa a portata di zampa. Sfioro con curiosità e assaporo con concentrazione.
Gatto bianco: - A me piace che Giacomino mi rincorra, e pazienza se vuole mettermi il suo berretto e voglia tirarmi per la coda…
Gatto nero: - A me piace quando si rilassa, si siede sul divano e lascia che mi accoccoli in braccio a lui. Faccio partire le fusa e lui finisce per addormentarsi.
Gatto bianco: - A me piace la musica ad alto volume: saltello e piroetto in una danza sfrenata, tutti ridono e mi battono le mani. Fino a che mi gira la testa.
Gatto nero: - Ma quando ti agiti, non senti arrivare all’improvviso un disperato bisogno di coccole? Voglia di coccole! Per me le coccole sono la cosa più bella che c’è.
Gatto bianco: - È vero. Anche a me le coccole piacciono tanto.
Gatto nero: - E per farsi le coccole, caro gatto bianco, ci vuole calma, pazienza e tenerezza. Ora ti spiego e ti do dimostrazione. Ti farò una carezza, così. Ora te la farò ancora, ma prima tu chiudi gli occhi. Non senti che diventa più affettuosa, più dolce?
Gatto bianco - Urca, hai ragione! Com’è che funziona?
Gatto nero: - Vieni in questo angolino in penombra, che ti faccio un grattino sul collo. Ti è piaciuto?
Gatto bianco: - Bellissimo! Vorresti dire che al buio le coccole funzionano di più?
Gatto nero: - Certo che sì! È un effetto magico: più cala la luce, più intenso è l’effetto delle coccole.
Gatto bianco: - Ma a me non piace il buio, te l’ho detto. In verità mi fa anche un po’ paura…
Gatto nero: - Ai gatti bianchi succede. Non temere, i gatti neri sanno come vincere la paura del buio. Spegni tutte le luci e accendi un lanternino. Un lumino piccolo piccolo che rompe il buio, ma non annega tutto nella luce. Lascia che danzino nella stanza le ombre magiche, accende l’immaginazione e lascia i sensi abbandonati alle coccole. Vuoi provare?
Gatto bianco: - Proviamo, ma tu proteggimi.
Gatto nero: - Accoccolati qua vicino a me.
Le fusa dei due gatti diventano così forti, che tutta la casa entra in vibrazione e, come effetto magico, si riscalda, si concentra e si rilassa, conciliando il sonno di tutti i suoi abitanti.
***
Vuoi provare la magia di gatto nero? Noi abbiamo preparato la lantenina magica. Quando sarà buio, dovrai accendere e poi coccolare il tuo bambino e provare l’effetto che fa. Il lumino dura più di due ore, perciò potrai usarlo più volte, fino a che avrai completato l’esperimento.
Gradita la restituzione di commenti e immagini.
Pubblicato il 21 febbraio 2025
L'acqua siamo noi
Oggi a scuola c’è stato un progetto, presentato da ALFA, dal titolo L’acqua siamo noi.
Il signor Chicco Colombo ci ha parlato delle gocce e delle nuvolette.
Ci ha detto di quanto sia importante non sprecare e non inquinare l’acqua.
Con la sigora Nicoletta, invece, abbiamo visto come funziona il ciclo dell’acqua.
La rappresentazione è stata molto interessante e i bambini sono stati attenti, partecipi e divertiti
Infine hanno prodotto i loro lavori sull’argomento.
Pubblicato il 14 febbraio 2024
Amico lombrico
Faceva freddo per andare a scavare nel terreno... allora sono venuti loro a trovarci.
Ecco una squadra di lombrichi in visita nella nostra scuola!
Ci sono da smaltire i mazzi di pino e alloro che abbiamo usato come decorazioni natalizie. È l’occasione per svuotare la fossa del compostaggio verde e distribuire il materiale organico sull’orto dormiente. I rami verdi da smaltire costituiranno il primo strato alla base del nuovo cumulo, poroso e drenante.
Muovendo e distribuendo il compost, ecco emergere dal cumulo centinaia di lombrichi, vispi e attivi, nonostante il freddo di gennaio. Eh certo, dentro il materiale organico in fermentazione si stava al caldino…
Coraggio, piccoli: rintanatevi nel terreno, non state a prendere freddo!
Un attimo, però: qualcuno di voi verrebbe dentro a salutare i bambini?
Ora siamo al coperto. Ogni bambino ha la possibilità di prendere il suo lombrico e osservarlo da vicino.
Dici che sono bruttino? Che sono umidiccio e viscido?
Dai, non lasciarti ingannare dalle apparenze… io sono un amico prezioso!
Abito nel terreno, mangio residui organici. Mi muovo di qui e di là, scavando gallerie, arieggiando e mescolando il terreno, arricchendolo in sostanza organica. Con la mia presenza, miglioro la fertilità del terreno e la salute delle piante che vi crescono.
Quasi tutti i bambini prendono confidenza e giocano un po’ con il loro piccolo amico.
Poi ci si saluta. La rappresentanza dei lombrichi torna al lavoro nel terreno.
Arrivederci!
Pubblicato il 24 gennaio 2025
Giovani Guardiani Verdi burkinabé
Nella primavera 2024, l’asilo ha messo a dimora alcuni alberi nel giardino e alla Madonnina degli Alpini, nell’ambito del progetto Giovani Guardiani Verdi. Si sono realizzati momenti di progettazione, di lavoro e di festa, con il concorso di grandi e piccini. Per agganciare simbolicamente il tema locale ad una prospettiva più ampia, in quell’occasione si sono raccolti fondi per realizzare una piantumazione nel giardino di un orfanotrofio in Burkina Faso, attraverso la ONLUS Gocce d’amore.
Nel reportage fotografico che segue, i nostri omologhi burkinabé ci mostrano i loro momenti di lavoro e di festa, che si sono svolti di recente.
Le piantine da mettere a dimora
La preparazione delle buche
Si depone una piantina
Via l'involucro di plastica
Si riempie la buca
Una piantina è a dimora
Piante adulte e piante bambine
Oggi c'è da festeggiare
È un momento di condivisione
Risplendono i sorrisi
Foto ricordo con i cooperanti italiani
Poi si torna sui banchi
Pubblicato il 9 dicembre 2024
La casetta degli uccellini
Quelli del parco ci hanno regalato una casetta per gli uccellini.
Stamattina il giardino è tutto ricoperto di neve: è il momento giusto per dare da mangiare agli uccellini, perché con la neve non trovano cibo.
Nella casetta bisogna mettere semi. Le briciole, infatti, non bastano a saziarli. Loro gradiscono molto anche le palline di grasso e semi: sono molto energetiche.
Abbiamo provato ad appendere la casetta appena sopra il recinto.
Ma gli uccellini hanno detto:
- Eh no, qui ci acchiappa il gatto!
Allora abbiamo cercato un'altra posizione.
Ecco, qui in alto si sentono più sicuri.
Nella cassetta abbiamo messo un miscuglio di piccoli semi - canapa, miglio e sesamo - e abbiamo aggiunto dei semi di girasole. Poi abbiamo appeso due palline di grasso e semi.
Dalle nostre finestre potremo osservare gli uccellini che arriveranno a mangiare.
Ci aspettiamo la visita di cince, codirossi, pettirossi, ciuffolotti, passerotti. .. Ci hanno detto che i fringuelli dobbiamo cercarli giù per terra, perché a loro piace saltellare lì, beccando i semini caduti. Chissà se si farà vedere anche il picchio? Di solito si tiene alla larga, però è goloso delle palline grasse: magari non riuscirà a resistere...
Ce la faremo a riconoscere i nostri visitatori?
Ci stiamo esercitando, stiamo studiando come sono fatti.
I disegni sopra rappresentano fringuelli. Sotto, si prova a ritrarre un ciuffolotto.
I più piccoli hanno studiato e disegnato i semini e le palline grasse.
Adesso la casetta è lì, in vista.
Non ci resta che aspettare e vedere chi verrà a trovarci. Siamo pronti a registrare gli avvistamenti.
Qui puoi vedere immagini e avere notizie sugli uccellini che svernano a Bedero.
Pubblicato il 22 novembre 2024
Il linguaggio degli alberi
Finalmente un venerdì di scuola con un bel sole splendente. Si va a lavorare nell’orto. Le patate aspettano da tanto di essere raccolte. Sono poche, ma belle grosse.
Adesso è ora di mettere l’orto a riposo. Le piante morte vengono estirpate, i sostegni divelti e accantonati per il prossimo anno.
Decidiamo di svuotare e pulire la compostiera, perché dentro il materiale è molto bagnato e forma una massa compatta e poco areata. È un lavoraccio, perché il materiale è maleodorante. Ma una volta distribuito sul terreno si ossigenerà e continuerà a decomporsi in modo corretto.
In ultimo, andiamo a salutare i nostri alberi, quelli che abbiamo piantumato in primavera.
Aiuto! I due pruni, ingannati dal tempo tiepido di questi ultimi giorni, stanno aprendo le gemme!
Attenti alberelli, tenete le foglie in tasca, perché presto arriverà il freddo a gelarle e sarete costretti a rifare il lavoro daccapo!
I bambini fanno le loro raccomandazioni, ma gli alberelli avranno capito?
Qual è il linguaggio per comunicare con gli alberi?
Ma i nostri non sono bambini qualunque: sono Giovani Guardiani Verdi.
Una delle grandi non esita, e comincia a cantilenare in quello che dice essere il linguaggio degli alberi: Ta-ta-ta-tà, ta-ta-ta-tà, tà! Tà!
Il discorso convince, perché adesso sono in quattro e poi in cinque a disporsi in circolo attorno all’alberello e a recitare: Ta-ta-ta-tà, ta-ta-ta-tà, tà! Tà!
In modo del tutto spontaneo, tutti si uniscono al coro: ascolta!
Si fa il giro del giardino, ripetendo i loro consigli a ciascun alberello.
Speriamo che abbiano capito.
Si avvicina l’inverno, buona nanna, alberelli!
Pubblicato l'8 novembre 2024